Parliamo di ansia?

Una rappresentazione dello stato d'ansia, che si potrebbe analizzare e gestire con uno psicologo.

Secondo la Treccani, ansia “è uno stato psicologico dell’essere umano sperimentato in relazione a pericolo reale o potenziale, immediato o imminente. Si manifesta con sintomi fisici, psichici e con evitamento; è considerata un meccanismo attraverso il quale gli individui si adattano a diverse condizioni ambientali”. A sua volta, Treccani cita (Gross, Hen 2005).

Quando abbiamo ansia? Quando ci preoccupiamo di qualcosa, quindi ce ne occupiamo prima che possa avvenire e che, molto spesso, non avverrà.

Un aspetto fondamentale sul quale vorrei richiamare l’attenzione è che ansia non è l’etichetta di una precisa condizione, di cui si possono fissare motivazioni, condizione ed effetti. Col termine ansia, ci riferiamo invece a molteplici possibili condizioni, con molti possibili effetti e una quantità imprecisabile di possibili motivazioni. E’ un’emozione complessa che sottende l’emozione primaria della paura.

In sostanza, un percorso sull’ansia non è generalizzabile, ma deve essere ritagliato su misura della persona, studiando le sue motivazioni e cause, verificando la sua condizione al momento e gli effetti prodotti sulla propria vita.

In un percorso psicologico diventeresti consapevole delle motivazioni che scatenano l’ansia e impareresti a gestirla, vedendola come una parte di te e non come un nemico da combattere.

Comprendo bene quanto i sintomi dell’ansia possano creare disagio e nel momento in cui compaio si vorrebbe solo disfarsene o che non arrivassero affatto, ma come dico sempre “l’ansia, come tutte le altre emozioni, è un messaggero”.

Quando il postino bussa alla porta con una raccomandata, se noi cerchiamo di evitare di riceverla, il mittente continuerà a spedirla e più noi tenteremo di ignorarla (evitamento) o di respingerla, più quella lettera diventerà prorompente.

Se invece impariamo a cambiare approccio, a considerare l’ansia una parte di noi che ci vuole dire qualcosa, la ascoltiamo (attraverso la consapevolezza), impariamo a gestirla.

Nella gestione dell’ansia ci viene in aiuto la Mindfulness (link alla pagina della mindfulness), una pratica che consente di diventare più tolleranti all’incertezza del futuro, in modo da lasciare andare quell’illusione di poter tenere sotto controllo i vari eventi della vita.

Cosa accade difatti? Che quando abbiamo timore che possa succedere qualcosa di brutto nel nostro futuro, oltre a crearci degli scenari ipotetici negativi ed immergerci con pensiero in quelli, cerchiamo di controllare ciò che potrebbe succedere, ma probabilmente non accadrà. Più cerchiamo di agire un controllo più l’ansia torna a farsi sentire. Se invece impariamo a stare consapevolmente nel presente, non ci affanniamo a creare scenari futuri negativi, non dovremo tentare di controllare ciò che solo la nostra mente ha creato.

Se abiti distante da Montagnana, leggi come possiamo vederci online per gestire la tua ansia. Sulla pagina ci sono le informazioni.